Home » Epilogo

Epilogo

stampa pagina

Da SILENZI E TEMPO sezione "epilogo"

 - Dall'altra parte delle parole


IL GIARDINO SEGRETO 


1

Distanziava il profilo, immerso nel suo blu che profondamente si disperde e può essere soltanto scoperto. Nell'agitarsi del mattino solo il cocchiere solca la nebbia, ai richiami di stanze abbandonate: di libri destinati a intrappolarti nel labirinto che un'immagine di sogno desidera rubare.
Forse è soltanto un segreto; sofferti profumi sono penetrati e nessuno potrà più fuggirli. Le siepi ne invadono gli angoli e non si rincorrono più. Mentre l'allegro lamento dei marmi t'insegue e guida.
Se ne vanno le ginestre insolite e te ne vai, senza nemmeno muovere un passo, ora che la carrozza mortale è vicina: e scompare, senza nemmeno ricordarsi di un'ombra. Poi sono tornato al giardino, per guardarti.

2

Né fosti
Mai, luminoso
Ambasciatore
Ella non torna
E dalle fiamme
Viene lavorata. Né
Sai ripetere
Il suo nome
Che portavi per
L'ultima volta. Nemmeno ti
Ho visto fuggire tu
Solo non tomi.
Pure t'inseguii
Nel mare di erica
Mentre mi
Davi l'addio.

Ora si nutre
Di vento: ne
Ho certezza.
Per sere e sere
Sono stato all'erta. Scopro
I suoi passi
E le mani - più timide -
Mi hanno
Persino sfiorato. Provai
A guardarti

Quando ti
Alzi dalla brughiera
E in sogno ancora
Per un bacio
Sono venuto
Così lontano.

3

Le nostre imprese appariranno presto come un'insegna
tombale. Allora se ne ciberanno le notti più ventose e
persino la nebbia autunnale. Noi non saremo forse o
randagi erranti ci faremo gli amici: anche quando le porte
oscure ne vieteranno l'ingresso. Oppure su cuscini di
muschio verremo a riposare e canteremo inni benigni. Prima
di una nuova luna veglieremo i giacigli e saremo veramente
scorrevoli. Così cantano le sirene d'oltremare.

4

Al vento
Si prosciugava la
Sirena dai folti
Profumi. Di
Giugno e d'incantesimo,
Nella landa
Più rotonda.
Ti disperde
Ancorandosi. Ora
Da ponente sembrava
Un mattutino
Tramonto della Luna.
(Forse) non te ne
Ricorderai: ma Ti
Svelo che era
Proprio
Come fosse Allora
Lo stesso
Tuo Volto.
 

Viktualienmarkt

Ma Monaco stregata sull'Isar
Dall'allegria dei sensi rari
L'aria le voci
Lungo rive, certi beati
 
Chiavistelli inventori, senza località. Dove corre fedele, preferendo all'antico questo cielo e favori dai vicoli magici.

Seguiva, da Soyerhofstrasse
Similmente o lungo i giardini di Lena
Accademici

E rendendoli aperti al viso: come una via. La distanza crescendo lentissima, come colore si lascia guardare dove sa, da Maria-Theresia-strasse.
L'olfatto enorme sa di città e ringiovanisce come pungente il primissimo mattino.